Ricorso d'urgenza: tutto ciò che c'è da sapere sulla misura cautelare anticipatoria

Ricorso d’urgenza: tutto ciò che c’è da sapere sulla misura cautelare anticipatoria

Il ricorso d’urgenza è una misura cautelare con carattere residuale, ovvero un provvedimento con carattere urgente che mira a tutelare gli individui che vi si appellano in tempi più veloci rispetto alle cause ordinarie. Il termine “residuale” fa riferimento al fatto che queste specifiche misure sono concesse solo nel caso in cui l’ordinamento giuridico non preveda già, fra le varie norme vigenti di cui è composto, un provvedimento cautelare tipico.

In altre parole, a volte non è possibile rispettare i tempi (lunghi) della giustizia per far valere i propri diritti. Può capitare infatti che in particolari situazioni il carattere prolungato delle normali procedure possa compromettere l’intera causa, e dunque possa in qualche modo ledere al soggetto ricorrente in maniera irreparabile. Ma prima di approfondire i presupposti necessari per appellarsi al ricorso ex art. 700 cpc, ecco lo Studio Legale Adamo specializzato in questo tipo di cause può offrire una consulenza ad hoc.

Ricorso d’urgenza: quando si può richiedere?

Il soggetto che si appella al ricorso d’urgenza è dunque colui che necessita di quella che potremmo chiamare una “corsia preferenziale” di giudizio, ovvero una causa più breve che possa tutelare e far valere i diritti dell’interessato in tempi minori. Tuttavia, affinché si possa richiedere un simile procedimento, sono necessari due presupposti fondamentali:

  • Il fumus boni iuris, che dal latino sta a significare “parvenza di buon diritto”. Questa formula è utilizzata per indicare l’eventualità, la probabilità o la verosimiglianza di un diritto, anche se in mancanza di un vero e proprio accertamento definitivo. In altre parole, la ragione dev’essere verosimilmente riconosciuta al soggetto ricorrente anche se in mancanza di una procedura istruttoria standard, che generalmente raccoglie e valuta gli elementi o le prove rilevanti per la decisione finale;
  • Il periculum in mora, che in italiano vuol dire letteralmente “pericolo nel ritardo”, o, più specificamente per questo tipo di procedura, “danno causato dal ritardo”. In pratica, per il ricorso ex art 700 c.p.c., è necessario dimostrare la condizione d’urgenza, che dev’essere tale da arrecare un danno irreparabile al ricorrente – il quale non verrebbe tutelato nei propri diritti -, nel caso in cui non venisse riconosciuta. Tale situazione potrebbe verificarsi ad esempio nel caso in cui si venga diffamati da una notizia menzognera. Per fare in modo che l’articolo venga cancellato dal web in tempi veloci, è lecito procedere con il ricorso d’urgenza.

Inammissibilità del ricorso d’urgenza: quando si verifica?

È utile approfondire il discorso inammissibilità ricorso ex art. 700 cpc, per comprendere quando possa verificarsi e vanificare l’intero procedimento. Il ricorso d’urgenza è una misura che attiene al principio della strumentalità attenuata, introdotta dal Legislatore nel 2005. Questo principio stabilisce che per le misure cautelari anticipatorie non venga prevista la subordinazione al giudizio di merito, che generalmente accerta i fatti oggetto di causa e stabilisce una decisione concreta sull’accaduto.

Dunque, per chiarire la correlazione fra ricorso ex art 700 c.p.c. e giudizio di merito, ed evitare l’inammissibilità, bisogna indicare le conclusioni che verranno assunte nella successiva sentenza di merito, per anticiparne adeguatamente gli effetti. Nel caso in cui invece sussistano tutti i presupposti per l’ammissibilità del ricorso, allora si potrà procedere e sfruttare tutti i vantaggi derivanti da questa particolare misura cautelare:

  • Spese dimezzate. Infatti, il costo del ricorso d’urgenza è pari alla metà di quello generalmente necessario per il giudizio tradizionale. Tra l’altro, anche la parcella dell’avvocato è sicuramente ridotta rispetto a una procedura standard, poiché questo procedimento è meno impegnativo, soprattutto dal punto di vista delle presenze in udienza, che sono in numero ridotto;
  • Tempi veloci. In genere, la durata della procedura ricorso ex art 700 cpc va dai 4 ai 10 mesi. Nello specifico, per le questioni più semplici, che richiedono solo una semplice rilettura dei documenti presentati, sono necessari al massimo 4-5 mesi per la decisione del giudice. Tuttavia, per le controversie più complesse, che richiedono ad esempio anche l’interrogatorio dei testimoni, vengono impiegati all’incirca 9-10 mesi.